Corso di formazione
per giovani animatori
UN
SEME DESTINATO A PORTARE MOLTO FRUTTO
Di don Carmelo Andreatta
Ci
capita spesso, purtroppo, di essere degli incoscienti! Come quel pesciolino
che chiede all'altro pesce: "Scusa, tu sei più vecchio e più
esperto di me, e probabilmente potrai aiutarmi. Dimmi: dove posso trovare quella
cosa che chiamano oceano? L'ho cercato dappertutto inutilmente". "L'oceano
disse il pesce più vecchio è quello in cui stai nuotando adesso".
"Oh, questo? Ma questa è solo acqua. Quello che sto cercando è
l'oceano", disse il giovane pesce e, deluso, nuotò via per cercare
altrove. Pesciolino - conclude l'autore della storiella smetti di cercare. Non
c'è niente da cercare. Stai zitto, apri gli occhi e guarda. Non può
sfuggirti.
Sono trascorsi ormai sette anni da quando il Vescovo Eugenio, dopo il Pellegrinaggio
coi giovani a Czestochowa, nel 1991, ha dato inizio con passione e grande dedizione
ai "Corsi di formazione per Animatori"! Sono in molti a stupirsi di
questa straordinaria esperienza che ancora oggi continua, col Vescovo Giuseppe,
a formare i giovani alla fede! Sono in molti ma ... non sono dei "nostri"!
"Avete una grande fortuna voi! esclamano "gli altri" Noi ci sognamo
un rapporto così fraterno e familiare col nostro Vescovo!". È
la meraviglia di tanti giovani provenienti da altre Diocesi che capiscono subito
la grande Grazia che ci è stata fatta da quel lontano 1991.
E i giovani della Diocesi di Lugano? Sono in grado di valutare appieno questo
fatto che li ha coinvolti per sette anni? "Apri gli occhi e guarda.
Non può sfuggirti!"
Ecco cosa diceva il Vescovo Eugenio già dall'inizio, per tentare di far
breccia nel cuore dei Giovani inducendoli a pensare, a riflettere, a capire
e gustare l'Amore del Signore per loro e la conseguente responsabilità
verso loro stessi e nei confronti della Chiesa. Si tratta di una frase celebre
ormai che nessuno potrà sradicare dal cuore di quei primi giovani, una
quarantina. Chi era tra quelli, ricorderà:
"Prendete sul serio la chiamata del Signore! Siete qui perchè
avete sentito l'urgenza di rispondere, di accettare, di rischiare. Se vivrete
questo incontro del sabato come scelta, imparerete a vivere la chiesa come l'evento
più importante della vita ... Noi dobbiamo capire la radice più
profonda della nostra esistenza. Siete chiamati a diventare grandi per un'esistenza
vera, ad essere coscienti di ciò che vi è capitato con la nascita
e con il Battesimo."
Sta per concludersi il Corso 96/97 ma il desiderio è quello di continuare
a restarci e lo dobbiamo fare, per cambiare. Che senso avrebbe, infatti, il
frequentarlo senza un desiderio grande di essere più veri e quindi più
efficaci nella vita di ogni giorno? E' questo che desiderava il suo Promotore!
"(dovete imparare a) giudicare tutto a partire dalla fede. Pensate a
tutti coloro che oggi non sono qui, che consumano il tempo, lo sprecano.
È il vero consumismo di cui dovete liberarvi, il vero peccato
è consumare il tempo a vuoto. Dobbiamo entrare nel mistero della Redenzione
messoci nel cuore come un seme: e dobbiamo capire, perchè ci si apre
un orizzonte senza confini, per cui occorre tempo, fedeltà. Il signore
è fedele alla nostra persona, i Salmi lo dicono continuamente. Il fatto
di essere qui è un segno di Salvezza. Ciò a cui dovete essere
fedeli è l'incontro che avete fatto tra di voi; qui la fedeltà
diventa tangibile. Il peccato sta nella mancanza di fedeltà a questo
incontro tra di voi, perchè il signore vi converte attraverso di esso.
Dovete lasciarvi condurre, anche quando costa. È fondamentale
per educarci a qualcosa, altrimenti tutto diventa un gioco intellettuale che
non ci coinvolge".
Oggi è il Vescovo Giuseppe che continua in modo eccellente il lavoro
iniziato. Ed è proprio il fatto dell'incontro col Vescovo, che con tanta
generosità e gratuità si rende disponibile per i suoi Giovani,
ad essere di per sé educante. Nell'incontro con lui, al di là
della persona, il Signore stesso continua ad educare il suo popolo. Perchè?
Perchè il Vescovo è la garanzia della continuità dell'esperienza
con Cristo fatta dagli Apostoli che hanno annunciato e quindi testimoniato "ciò
che hanno visto, sentito, toccato con mano: il Verbo della Vita". Vivere
col Vescovo anche solo (?) una mattinata, tanto dura il corso mensile del sabato,
è andare alla radice della nostra fede: lui, infatti, è "il"
Testimone in mezzo a noi, colui che con tutta la sua persona riconduce tutto
e tutti all'Uno.
Così il Cardinal Martini si esprime in proposito:
"Il Vescovo è colui che è chiamato a ricondurre continuamente
all'unità e alla genuinità la molteplicità delle situazioni
storiche in cui i credenti, i battezzati, vivono il proprio sacerdozio battesimale:
la sua vita è riferimento a Cristo e servizio ai fedeli, per interpretare
il cammino che lo Spirito fa compiere a ciascuno di loro. Egli deve leggere
e capire il dinamismo del reale con gli occhi della fede e con gli occhi del
cuore, deve percepirlo con l'affettività che è l'affetto stesso
di Cristo per l'uomo, l'affetto di Dio per ogni creatura."
Così anche il Vescovo Giuseppe, con tanta pazienza ed amabilità,
ha saputo mettersi, e ancora si mette, accanto ai giovani, accompagnandoli nel
non facile cammino, aiutandoli a discernere la realtà alla luce della
fede. Ecco come si è espresso dall'inizio, dando così continuità
all'esperienza cominciata dal Vescovo Eugenio. Tra l'altro ha detto:
"Ogni persona che si è assunta questo incarico di animatore avrà
un supplemento di responsabilità per se stesso e per gli altri. Bisogna
essere convinti ed avere chiaro, evidente ed esplicito l'impegno che ci assumiamo
nella nostra vita. Lasciarci coinvolgere in esso, immedesimarci. Il cammino
di fede di un animatore viaggia sulla lama di coltello, si divide in due, tra
il fare e l'essere. Dobbiamo convincerci che lo Spirito Santo è l'unico
operatore della missione, è il Paraclito, lo Spirito della forza: colui
che ci suggerirà tutto quello che dovremo dire, anche davanti a chi ci
giudica, che incontriamo sulla strada. Noi riusciamo ad essere strumenti efficaci
di "miracoli", alla condizione che ci diamo da fare di più
sul nostro essere con una terapia "interiore", costante. Dovete seguire
la vostra linea spirituale (quella stessa che il Vescovo Eugenio ha scritto
per i Giovani di Azione Cattolica). Trovare almeno due quarti d'ora al giorno
per entrare nell'essere che si pone in comunione con il Signore. Ognuno si organizzi
come crede: o leggere una pagina del Vangelo, o fare solo silenzio, o dire le
lodi o recitare il Santo Rosario. Le nostre serate si sprecano se non dedichiamo
un certo tempo alla vita di preghiera, di relazione a Dio. La giovinezza dovete
alimentarla dal di dentro, con la preghiera, giorno dopo giorno. Non scoraggiatevi
davanti alle difficoltà, ma continuate ad impegnarvi per il Signore."
Nei prossimi numeri di "Caritas Insieme" cercheremo di dare spazio
ai contenuti di quest'esperienza che continuerà anche in futuro. L'idea
sarebbe quella di integrare le catechesi di questi "sabato mattina"
espresse dal Vescovo Eugenio e dal Vescovo Giuseppe con alcune esperienze di
Giovani partecipanti al "Corso per Animatori".
Se ci fosse qualcuno disposto ad avventurarsi nelle testimonianze lo potrà
fare inviando il suo scritto a: Ufficio Pastorale Giovanile Diocesana Via Nassa
64, 6900 Lugano.
Arrivederci al prossimo corso di formazione previsto per l'anno '97 '98!